Lo sviluppo e il successo internazionale del minigolf nel secolo passato generò, nei diversi paesi in cui il gioco prendeva piede, diverse tipologie standard adottabili. Ognuno di questi sistemi ha regole ben precise, campi da gioco prefabbricati, tipologie di buche predefinite. Ad oggi, i campi di golf su pista possono essere costruiti sulla base di queste diverse tipologie, riprendendole per intero o rispettando solo alcuni dei precetti istituiti, così da permettere partite sì rispettose dei canoni base dello sport, ma amatoriali.
Le diverse tipologie ufficiali di golf su pista sono quelle che andremo ad elencare; ognuna di queste è accettata dal W.M.F. (Federazione Mondiale di Golf su Pista).
Specialità n. 1: nel 1951 il golf su pista aveva una diffusione capillare e insigni architetti progettavano campi che, secondo i gusti del pubblico, ebbero minore o maggior successo. Uno di questi architetti, Paul Bongni, brevettò in Svizzera un impianto di 18 buche, in cemento. Il suo progetto fu talmente apprezzato che fu riconosciuto come il prototipo del sistema di gioco del minigolf. Nel dettaglio, il Sistema Bongni presenta 18 buche precisamente architettate di cui 17 sono tutte rigorosamente in cemento armato, lunghe 12 metri e larghe 1,25 e piazzole del diametro di 2 metri. Mentre la numero 7, curiosamente, è lunga 18 metri e ha una piazzola della buca del diametro di 5 metri. Come specifica il regolamento ufficiale: "Il disegno originale firmato da Bongni costituisce norma standard".
Specialità n. 2: siamo in Germania, nel 1956: un commerciante di Amburgo, Albert-Rolf Pless, appassionato di minigolf, decise di standardizzare, oltrechè la pista come nel Sistema Bongni, anche gli ostacoli, così da rendere il sistema più competitivo - giacchè per diventare più forti, bisognava provare e riprovare sfruttando la prefabbricazione degli ostacoli. Il Miniaturgolf, specialità numero 2 del golf su pista, è composto da 27 piste omologate della lunghezza di 6,25 m, larghe 0,90 m e piazzole del diametro di 1,40 m. I percorsi sono composti da 18 buche e vi è la possibilità, non presente nel Sistema Bongni, di sceglierne l'ordine di percorrenza, così che, delle 27 piste disponibili, se ne scartano in ogni partita 9. Particolarissima caratteristica del sistema ideato da Pless è il divieto per i giocatori di salire sulle piste: per giocare, bisogna tenere i piedi sui camminamenti esterni o, in alternativa, tenere a terra solo il tallone, appoggiando al bordo della pista la parte superiore della scarpa.
Specialità n. 3: specialità molto diffusa in Germania e poco nota all'estero, entrata tra le specialità della federazione europea internazionale (I.B.G.V.) con l'unificazioni delle due precedenti federazioni dedicate rispettivamente al minigolf e al miniaturgolf. In questa tipologia sono presenti 18 piste in cemento armato di dimensioni ridotte rispetto al Bongni dell'80%.
Specialità n. 4: come dicevamo nell'introduzione, il golf su pista si diffuse in moltissimi paesi ed è da questa "diaspora" che nacquero le varie tipologie. Una di queste, lo Sterngolf, prese vita nell'isola tedesca di Wangerooge, nel Mare del Nord, nel 1959. In questa quarta specialità vi sono 18 piste in cemento armato di dimensioni ridotte dell'80% rispetto al Sistema Bongni - i cui disegni sono comunque richiamati, nonostante alcune simpatiche varianti. Anche in questa tipologia vi è una caratteristica peculiare, talmente peculiare da determinare il nome stesso della specialità: la diciottesima buca, nello Sterngolf, ha la piazzuola di arrivo a forma di stella ("Stern" in tedesco) e la buca è posta al centro alla sommità di un vulcano.
Specialità n. 5: anche chiamato Filz svedese, è praticato oltre che in Scandinavia anche in Germania, dov'è conosciuto col nome di Kleingolf (dal tedesco klein, piccolo). Come in quasi tutte le specialità sono 18 le piste prefabbricate, con una base in cemento e impalcatura in legno massiccio coperto da un tipo di moquette molto rasa ma di notevole attrito, non calpestabile. Particolarità della specialità è la possibilità di riposizionare la pallina in diversi casi ben chiariti dal regolamento.
Specialità n. 6: tutte le specialità elencate sono nate nel continente europeo; ma il minigolf era già diffuso in America e si diffuse ben presto anche ad oriente, in Giappone e in Australia. Quando, allora, le federazioni di queste paesi si unirono all'I.B.G.V. (che come dicevamo era la federazione prettamente europea), questa diventò mondiale: venne fondata la W.M.F., la federazione internazionale di golf su pista. Venne di conseguenza aggiunta e ammessa nei campionati professionisti questa specialità tipica di questi paesi, l'Adventuregolf, un sistema costituito da 18 piste in cemento con un tappeto verde calpestabile. Il sistema, nonostante stia riscuotendo un grande successo di pubblico amatoriale, non sembra comunque apprezzato dai professionisti europei.