Nel tempo il gioco del golf è diventato un vero e proprio sport, che conta oggi più di 80 milioni di tesserati in giro per il mondo. Nell'ultimo secolo una tipologia di golf si è evoluta in maniera tale da poter essere giocato in campi più piccoli, particolari e fantasiosi: è questo il minigolf che può essere giocato a qualunque età e data la non necessità di ettari di terreno offre la possibilità di venir realizzato nei parchi delle città.
Scopriamo quindi cos’è il golf prima di spiegare nel dettaglio cos’è il minigolf.
Nei verdi campi di Scozia, nel lontano 1200, a qualcuno venne l'idea di giocare a golf. Immaginate queste distese infinite di prati, gentilmente bagnati dalla pioggia, tagliati all'inglese, dove una pallina poteva volare per ettari senza incontrare ostacoli, dove si poteva unire l'abitudine delle passeggiate in campagna al divertimento di un gioco adatto a tutti. Vista così, l'invenzione del golf pare essere stata una necessità dettata da quell'ecosistema così predisposto al gioco!
In realtà, nonostante la Scozia insista sulla paternità dell'invenzione, i primi documenti che attestano la pratica del golf risalgano ai Paesi Bassi. Pensate che lo storico Steven van Hengel ha ritrovato l'utilizzo della parola stessa - "golf" - in delle sentenze di tribunali olandesi del 1297, sentenze che punivano con ammende i giocatori che causavano danni e disturbavano la quiete spingendosi fino alle mura delle città. Del golf si parla persino in editti cittadini che concedevano ai golfisti terreni adatti, percorsi veri e propri simili a quelli a noi contemporanei.
Nel dettaglio il golf è uno sport dove i giocatori colpiscono una pallina dalle determinate caratteristiche con delle mazze altrettanto dedicate. Nonostante il golf necessiti di un terreno, questo non è standardizzato, vale a dire che ogni campo da golf del mondo è diverso nelle sue caratteristiche - s'intende: alcune di queste, basilari, si ritrovano in tutti i campi: un esempio su tutti: ogni campo da golf deve avere delle buche!
Insomma, un campo da golf può darsi in pianura, in collina, in montagna, dove più aggrada: l'importante è che vi siano un certo numero di buche (solitamente 18) entro cui i giocatori devono, per mezzo di colpi attuati con la mazza, per l'appunto, "fare buca". Vince, tra i giocatori, chi termina le buche stabilite con il minor numero di colpi (gara a colpi o medal), o, nella modalità match play (gara a buche), colui che vince il maggior numero di buche.
Componente fondamentale del gioco sono le mazze, anche chiamati "bastoni da golf". La mazza da golf, dalla forma a "L" è composta da due parti principali: un'asta sottile, di lunghezza variabile, impugnata in cima, con entrambe le mani; e di una "testa", la parte che colpisce la palla. Come dicevamo, i bastoni sono vari, sia per lunghezza che per inclinazione della testa. Essenzialmente vi sono tre categorie di mazze, utilizzate in base alla distanza che si intende coprire con la palla, così come dalla precisione richiesta dal tiro. Le tre categorie sono: i legni, i ferri e i putter. Non ci dilungheremo sulle varie tipologie, giacchè, come stiamo per vedere, nel minigolf si usa un solo bastone predefinito mediamente di tipo “putter” in quanto viene utilizzato per tiri corti e precisi.
Fondamentalmente il minigolf, come suggerisce il nome stesso, è il golf, ma in miniatura. Nato nel XX secolo negli Stati Uniti d'America, intendeva rendere più accessibile il gioco, giacché i percorsi erano situati in giardini o parchi pubblici.
Evolvendosi, nell'ultimo secolo il minigolf ha introdotto alcune sue caratteristiche oggi giorno salienti, come gli ostacoli e le sponde. Inoltre, nel tempo ci si rese conto che la superficie di gioco, in aree così ristrette e precisamente delimitate, doveva essere più dura e scorrevole dell'erba: il materiale più consono si scoprì essere un tessuto pressato, simile alla moderna moquette, su cui le palline tendevano a scivolare meglio.
L'originalità del minigolf comportò un successo capillare nella società statunitense e poi in tutto il mondo. Il minigolf, negli anni '30, era diventato un fenomeno di massa: proliferavano i campi da gioco costruiti da progettisti che fantasiosamente inserivano sempre nuovi ostacoli e arredi, come pneumatici, tubi, grondaie e materiali di tutti i tipi che risultavano essere adatti alla pratica del gioco. Il campo da minigolf, in maniera opposta al golf da cui discende, fa compiere alla pallina un percorso tortuoso e fantasioso, lontano anni luce dalla linearità dei movimenti che questa percorre nei vasti campi verdi del golf.
Vi sono poi differenti tipologie di minigolf che ne variano le piste e le modalità di gioco.
Oltre alla variabilità dei campi (variabilità che include diversità del terreno di gioco, che spazia oggi dall'erba naturale o sintetica, alla moquette e al cemento morbido) e all'unicità degli ostacoli in ogni pista (scalini, salite, rampe, labirinti, persino rivoli d'acqua da superare!), il minigolf, al contrario del golf, si può giocare su piste il cui numero di buche dipende dalle scelte del progettista.
Mediamente viene utilizzata una sola mazza, di tipo “putter”, in quanto permette maggiore precisione per i tiri a corta distanza (nel golf utilizzati in genere solamente sul green in prossimità della buca) in quanto le piste da minigolf non sono enormi e il numero di colpi necessari a mandare la pallina in buca in genere viene determinato solamente dalla presenza, dal numero e dalla tipologia di ostacoli sulla pista.
Questa variabilità rende il minigolf un gioco povero di regole standardizzate. Insomma, esclusa quella principale e piuttosto scontata del colpire la pallina con la mazza in modo da mandarla in buca nel minor numero di tiri possibile e, in alcuni casi del numero massimo di colpi da poter utilizzare per spedire la pallina in buca, del minigolf non si può dire che sia un gioco rigidamente regolato!
Quanto detto vale per il minigolf amatoriale; il golf su pista, invece, ha dei ben precisi standard codificati da organizzazioni nazionali e internazionali. Nel prossimo paragrafo chiariremo nel dettaglio quali siano le differenze fra le due tipologie di minigolf.
Il golf su pista è, in parole povere, il minigolf professionale. Nel golf su pista, infatti, le regole precisano in maniera chiara e articolata le possibilità che riguardano il gioco nelle sue diverse componenti. Alcuni esempi? Nel golf su pista, il percorso si compone sempre di 18 buche, l'area di gioco è precisamente delimitata (con una larghezza minima di 80 cm e una lunghezza di 550 cm), gli ostacoli devono essere funzionali al gioco e non al semplice design (ad esempio non sono consentite parti mobili) e via discorrendo. Pensate che il regolamento generale di gioco, un regolamento universalmente adottato da tutte le federazioni ufficiali affiliate alla World Minigolf Federation, consta di più di 60 pagine, tutte dedite a stabilire senza mezzi termini le regole da adottare per una pratica corretta del gioco.
Insomma il golf su pista, evoluzione del minigolf, è uno sport a tutti gli effetti, dove alla fantasia del progettista è sostituita la regolamentazione d'ufficio.