Chi ha visto "Quella casa nel bosco" si sarà reso conto che vi sono enormi assonanze con le migliori escape room horror in circolazione. La penna è la stessa del regista di "Cloverfield" e gli elementi che si mescolano sono davvero eccitanti e sorprendenti.
Titolo originale: The Cabin in the Woods
Titolo in Italia: Quella casa nel bosco
Data di uscita: 2011
Regista: Drew Goddard
Genere: Horror
Attori: Kristen Connolly, Fran Kranz, Jesse Williams, Chris Hemsworth
La paura si fa strada verso un retroscena inquietante fatto di modernità e altissima tecnologia, mentre gli zombie si alternano alle scene erotiche tra i protagonisti, che rendono più che mai completo questo film dai mille risvolti.
L'inizio del film sembra comune a tanti altri, anche a troppi film, che vedono in gruppo di 5 ragazzi e ragazze partire per una gita fuori porta. Quelli in questione sono amici del college che, a bordo di un camper, vanno verso una casa, appunto immersa in un bosco, dove non c'è linea per i cellulari. Sono irrintracciabili e volutamente hanno scelto la destinazione per dedicarsi al divertimento senza freni.
In questo scenario più che "normale" si innesta la novità assoluta del genere horror, che vuole una sorta di regista "interno" al film.
Tutto quello che succederà ai ragazzi da quando entrano in quella casa è supervisionato da alcuni "tecnici", che li porteranno a vivere un vero e proprio incubo a occhi aperti.
I ragazzi, convinti di essere in una normale casa di campagna, lentamente scoprono alcune stranezze alle quali in principio non danno molto peso e che li invogliano anche a scherzarci sopra.
In realtà all'interno della casa, o meglio della cantina dove sono indotti a entrare dagli stessi tecnici, viene liberato un gas, del tutto simile a una droga, che altera i sensi e anche la libido.
I ragazzi vengono messi in situazioni che li porteranno a lasciare andare i propri sensi e, proprio nel momento in cui non se l'aspettano, spunteranno ovunque degli zombie con cui dovranno combattere strenuamente per sopravvivere.
Quella casa nel bosco non si potrebbe definire in altro modo se non come la versione horror alla "Truman show", dove non uno ma 5 protagonisti, vengono controllati da un "grande fratello", che li induce a fare quello che loro vogliono. Ovviamente i 3 ragazzi sono ignari e lo saranno per buona parte del film.
Un escamotage che apre la strada a un serie di eventi che vedono protagonista una tecnologia futuristica, dove sembra che il mondo in cui si trovano i ragazzi sia stato ricreato al computer, come in un immenso ologramma, che però si può toccare con mano.
In alcune scene si riesce a intuire che esiste una sorta di barriera oltre la quale si cade nel vuoto e che quindi non è la realtà, salvo che alcuni dei ragazzi superstiti lo scopriranno solo dopo aver vissuto continui attacchi dagli zombie senza sapere cosa fare.
La droga che gli viene fatta inalare riesce a confondere le loro idee e a non permettergli distinguere cioè che è falso da ciò che è reale. Su questo particolare fondamentale si basa tutto l'impianto del film, che non avrebbe avuto mordente se non nell'alterazione dei sensi dei 5 ragazzi.
Nel film tanti particolari non sono quello che sembrano e in questa abilità del regista si comprende come riesce a confondere pure lo spettatore, anche lui piacevolmente disorientato.
Il mistero della casa nel bosco sta quindi oltre la "barriera" ed è li che i protagonisti si ritroveranno catapultati in qualcosa di gran lunga imprevedibile e sorprendente. Anche oltre la barriera ritroveranno gli zombie, ma in questo caso il loro ruolo viene quasi modificato rispetto agli horror "tradizionali", perché potrebbero essere "d'aiuto".
Il mix di paura, attesa, erotismo, sangue, sensualità e anche umorismo nero, tipico dei film americani anche nelle scene più impensabili, rende attraente questo film, che comincia in sordina, ma finisce con i "fuochi d'artificio".
Il finale può definirsi a sorpresa ed è legato al motivo per cui i ragazzi sono stati trasportati in una sorta di realtà parallela.
C'entra la salvezza del mondo, l'umanità ancora una volta in pericolo a causa dell'incoscienza dell'uomo e della voglia di potere.
Alcuni dei protagonisti nel finale si troveranno a dover scegliere rispetto al valore della vita e anche in questo senso il film pone interessanti interrogativi.
Si tratta di domande sul futuro del pianeta e di quanto in realtà l'uomo sia condizionabile dagli eventi esterni e da quello che crede di vedere e che magari è tutt'altro.
Alcuni dei personaggi che fanno parte della seconda "regia" occulta, come i tecnici, sono volutamente poco esplicitati e questo aumenta la voglia di scoprire dello spettatore e anche il lato noir.
Il film che gioca anche fortemente sul mistero, su aspetti poco spiegati, ma i fili della matassa e anche del destino del mondo si capiranno solo alla fine e i 5 ragazzi fanno parte di un progetto ben più ambizioso.
Dal punto di vista dello spettatore non si può negare che venga attratto proprio da questo mix che arricchisce il genere horror, segnando una linea di demarcazione netta tra il genere rispetto a come era "prima" de "Quella casa nel bosco", e a come sarà dopo.
L'uso abbondante di effetti speciali ha arricchito il film e non se ne sente certamente l'abuso.